La cucina del cartomante

Non parleremo qui di quell'ambiente dotato di affettatrice-segagatti, gatto segatendini, frigo acquagrignamunito, ma dell'arte del nostro cartomante alle prese con fornelli e scatole di borlotti.
Sì, l'argomento merita un topic dedicato. Lo merita!
Di rado si ha il cuore di fermarsi a celebrare un filantropo prima che questo sia a filantropare-antropingroppare-spignattare fra gli angioli.
Ecco, oggi vogliamo rendere onore ad un uomo che ha innalzato la cipolla a vette che si credevano proprie solo del ragù di pecora; costui ha saputo soffriggere le pietanze più resistenti, aspergere di oli scuri tutti i piatti. Nulla resta senza maionese.
Dov'è il mio cagnolino? Non è più, c'è le Chien Vieillé dans la Merde, le Stròns.
Dov'è l'idraulico? In forno.
Dov'è l'idraulico liquido? Nell'insalata.
Dove saremmo noi, senza il Vate del Cotechino?
In un'altro angolo tremendo di un mondo ostile alla fiera cucina tradizionale unna; ma noi abbiamo accesso al Mostro, e all'Anassotta.
Una cipolla a testa, colleghi! Più aglio! E via, apri la birra, trinca la grappa, tutti fratelli.
Donerei, dico, donerei gli organi, per un polpettone.
Ah, uova in gran numero, ricordate? Gli scarti del taleggio... tutto dentro!
Gli hanno presentato un sughetto inerme, preparato da qualche vecchina timorata di Kalì... non ha ceduto! "Cos'è?!" -la sua voce scosse le cime dei monti e fece abortire le donne a rischio- "t'abbatto, empia creatura!". E videro che era cosa buona.
Possiamo dimenticare i benefici intestinali, poi? Mai coni fecali così perfetti.
L'umore viene rinvigorito e la pelle ne beneficia.

Mille di quelle cene.

Non so se mi commuovono più le citazioni dotte (ah, le Strons..), gli evidenti segni di apprezzamento gastrointestinale, i titoli onorifici, o semplicemente il fatto che l'autore di cotanto inno sia colui che più è stato schiavizzato nell'attuazione delle più svariate opere culinarie. Lode quindi alla sopraffine tecnica di vivisezione della cipolla, alle copiose lacrime versate conseguentemente, all'assassinio dei tuberi, al rutto alla cassiera!

Mille di quelle cene.